Sviluppatore | Atlus |
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Publisher | Atlus |
Designer | Shigenori Soejima |
Direttore | Katsura Hashino |
Sceneggiatura |
Yuichiro Tanaka |
Compositore | Shoji Meguro |
Piattaforma | PS2, PSVita |
Data d’uscita | 10 luglio 2008 |
TRAMA
A causa del lavoro dei suoi genitori, Yu Narukami (Souji Seta nell’adattamento manga) viene affidato allo zio Ryotaro Dojima, ritrovandosi costretto a trasferirsi nella cittadina di Inaba per vivere con lui e la cuginetta, Nanako Dojima.
Qualche giorno dopo l’arrivo ad Inaba, il ragazzo inizia a frequentare la Yasogami High School, dove fa la conoscenza di Yosuke Hanamura, Chie Satonaka e Yukiko Amagi.
Nonostante l’apparente senso di tranquillità trasmesso dalla cittadina, però, presto iniziano ad accadere strani eventi, che variano da strani sogni del protagonista a episodi decisamente più pesanti e tragici, precisamente il ritrovamento di corpi privi vita di persone precedentemente scomparse. A rendere il tutto più sinistro è il luogo del ritrovamento dei cadaveri: appesi i cavi della corrente, in una posizione del tutto innaturale. Lo zio del protagonista viene subito messo a lavoro sul caso in qualità di detective, assieme al suo partner Tohru Adachi.
Dopo aver definitivamente stretto amicizia con Yosuke e Chie, quest’ultima racconta ai due di una leggenda urbana recentemente diffusasi a Inaba: si dice che durante le notti di pioggia, a mezzanotte in punto apparirà sullo schermo della televisione l’anima gemella dello spettatore.
I tre decidono per gioco di tentare questa sorta di rito, ma vengono a conoscenza di una verità agghiacciante che darà inizio ad un’indagine che durerà quasi un anno…
RECENSIONE
Finora i vari titoli numerati della saga hanno sempre posto il giocatore davanti a delle trame ricche di mistero, anche se per motivi sempre diversi e non primari.
Persona 4 non è da meno data la sua natura di thriller, e anzi fa un passo in avanti in tal senso, mettendo alla prova anche le capacità deduttive del giocatore che dovrà, fra le varie cose, assicurarsi di portare ad una degna conclusione il caso, districandosi tra depistaggi e interpretazioni scorrette degli indizi.
La durata del gioco è ben distribuita, permettendo al giocatore di approfondire al meglio tutti i personaggi sia principali che secondari. I colpi di scena non mancano, così come anche qualche momento commovente. Come già detto, il giocatore può venire depistato nel corso del gioco, e ciò viene evidenziato dai diversi finali disponibili, alcuni dei quali aggiunti nel remake per PSVita.
Come per Persona 3, il gameplay del gioco si suddivide in giornate, per un totale (anche se non per ore reali) di un anno. In confronto col capitolo precedente, Persona 4 presenta una maggiore libertà, ci sono di fatto meno giornate già preimpostate, di conseguenza raramente il giocatore si ritroverà a non poter scegliere cosa fare nel corso di una determinata giornata.
Ciò è anche dovuto alla grandezza della stessa Inaba rispetto alla precedente location (Tatsumi Port Island), la grandezza della suddetta infatti fa sì che il giocatore trovi non poche difficoltà a completare tutto in tempo, specie in una sola run. Per completare unicamente la Main Quest sono necessarie almeno 60-70 ore di gioco circa.
Come di norma per la saga, le OST (composte sempre da Shoji Meguro) sono realizzate in maniera impeccabile, ogni brano di fatto s’inserisce perfettamente negli eventi a cui è stato allegato. È facile notare inoltre l’aumento dei brani cantati (da Shihoko Hirata in questo caso) rispetto ai precedenti titoli della saga.
Dal punto di vista artistico, i vari ambienti di gioco si rivelano essere davvero ben realizzati, proponendo vari dettagli e inserendosi benissimo nella cittadina rurale che Inaba vuole essere, lo stesso vale anche per le sprite dei personaggi, sempre abbastanza espressive ed adatte alle scene in cui vengono utilizzate.
Lo stesso però non si può dire per la grafica in sé, i volti dei personaggi infatti risultano leggermente statici nelle fasi di gameplay vero e proprio, e in generale, inoltre, si notano poche migliorie rispetto ai modelli creati per il terzo capitolo della saga.
Il sistema dei Social Link è rimasto praticamente invariato rispetto al precedente capitolo numerato. In compenso, però, sono state introdotte nuove attività, che rendono più facile sia l’incremento dei Social Link, che delle statistiche del protagonista.
Persona 4 riesce a sfruttare al meglio le sue carte, conferendo un gameplay che soddisfa tutti i tipi di esigenza in maniera fluida, rilassante e coinvolgente, regalando al giocatore un’ottima esperienza di gioco, oltre che vari spunti di riflessione dovuti alle tematiche del gioco.