Sviluppatore | Atlus |
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Publisher | Atlus |
Designer | Shigenori Soejima |
Direttore | Daisuke Kanada |
Sceneggiatura | Azusa Kido |
Compositore | Atsushi Kitajoh, Toshiki Konishi |
Piattaforma | 3DS |
Data d’uscita | 5 giugno 2014 |
TRAMA
L’inquietante rintocco delle campane della Yasogami High School dà inizio ad una serie di misteriosi avvenimenti: l’apparizione di una torre dell’orologio e di un labirinto sconosciuto distruggono la serenità del festival culturale della scuola. I nostri beniamini sono chiamati a risolvere il mistero, stavolta aiutati in via straordiaria dal SEES, che a causa di una distorsione temporale viene scaraventato in una realtà parallela. La chiave del mistero giace in Rei e Zen, un eccentrico duo che vaga per il labirinto alla ricerca dei propri ricordi…
RECENSIONE
Nato dalla collaborazione tra il team di Persona e quello di Etrian Odyssey, Persona Q è uno spin-off canonico che riprende le caratteristiche principali delle due saghe in questione e le unisce per dar vita ad un’esperienza più unica che rara.
La prima scelta degna di nota presente nel gioco consiste nella scelta del protagonista: si potrà infatti affrontare l’avventura utilizzando il protagonista di Persona 3 o quello di Persona 4, rendendo silente l’avatar scelto.
Questa scelta permetterà al giocatore di vivere l’inizio del gioco affiancato dal SEES o, viceversa, dall’Investigation Team, di vedere qualche filmato diverso, di rispondere in maniera differente quando interpellato dai compagni di squadra e di affrontare delle quest secondarie variabili a seconda della route.
Come appena accennato, questo spin-off affianca i due team protagonisti di Persona 3 e 4, questa scelta fa sì che il gioco presenti un numero di personaggi giocabili tra i più alti della saga.
Esattamente come Etrian Odyssey e il primo Persona, Persona Q è un dungeon crawler, e come tale presenta una visuale in prima persona all’interno dei dungeon; a tal proposito è interessante notare come, al contrario dei recenti capitoli numerati della saga sia possibile esplorare quest’ultimo con una squadra composta da ben 5 personaggi (di cui solo 4 selezionabili a piacimento, dato che il protagonista è fisso).
Una volta scelti i membri del proprio party, il giocatore dovrà decidere, in maniera semplicistica, la disposizione di questi ultimi all’interno del campo di battaglia. Per fa ciò basterà selezionare chi mettere in ”prima linea” e chi nelle ”retrovie”. Se messi in ”prima linea”, i party member scelti provocheranno più danno ai nemici ma ne riceveranno di più severi a loro volta; viceversa, se posizionati nelle ‘retrovia’, ne riceveranno di meno ma arrecheranno dei danni più leggeri se sprovvisti di armi a lunga distanza come lance, archi o pistole.
Per motivi relativi alla trama, in questo capitolo i due protagonisti non potranno evocare un numero illimitato di Persona, in compenso però, al loro Persona originario ne verrà allegato un secondo a scelta; questa meccanica, estesa non solo ai protagonisti ma all’intero gruppo, prende il nome di ”Sub-Persona”.
Come per i rispettivi capitoli numerati, a supportare i vari personaggi ci penseranno Rise e Fuuka, che anche qui ricopriranno il ruolo di Navigator.
Le due assisteranno il giocatore rivelando informazioni all’interno dei dungeon e indicando i punti deboli dei nemici durante le battaglie. Ma non solo: durante queste ultime infatti assumeranno un ruolo leggermente più attivo quando interpellate dal leader, tramite l’opzione denominata ”Leader Skill”; questa opzione consente al leader di richieder alle ragazze l’utilizzo di una delle loro abilità speciali. Ovviamente, però, ciò sarà possibile solo se il Protagonista non sarà messo K.O.
Un altro ruolo di grande importanza all’interno delle battaglie sarà ricoperto dai ”boost”, ovvero una variazione dei ”One More” visti nella saga principale: colpendo il punto debole del nemico, il personaggio utilizzato non guadagnerà un turno extra ma viceversa sarà in grado di utilizzare qualsiasi Skill senza lo spreco di SP o HP, regalando al gioco un carattere ancora più strategico.
Questi due elementi torneranno ancora più utili contro Boss, nemici speciali e F.O.E., ovvero Shadow molto più ostiche del normale che compariranno nella mappa e che spesso verranno utilizzate come pedine ed/o ostacoli per il completamento di alcuni puzzle ambientali.
Come negli Etrian Odyssey, in Persona Q il giocatore potrà disegnare la mappa man mano che proseguirà nei dungeon, decorandola con varie icone di ogni tipo e segnando su di essa la presenza e la posizione di vari oggetti/elementi di gioco. Il titolo però accontenta un po’ tutti, rendendo disponibile un’opzione che fa sì che questa si disegni in automatico.
Tra un combattimento e l’altro e l’avanzamento nei vari dungeon, ci si potrà dedicare anche all’opzione ”stroll”, che ci permetterà di assistere a varie scenette con protagonisti i vari membri dei due team.
La grafica superdeformed di Persona Q non è la migliore in circolazione, ma a ciò si fa poco caso, dato il meraviglioso stile che caratterizza il gioco: i dungeon risultano tutti ben adornati ed interessanti, mentre le sprite dei vari personaggi riescono, nella loro semplicità, a mantener saldi gli elementi che più li caratterizzano, integrandoli perfettamente nel nuovo design e mettendoli addirittura in evidenza.
La tracce musicali infine (stavolta composte da Atsushi Kitajoh e Toshiki Konishi) risultano meravigliose, nonostante il riutilizzo – con conseguente remix – di alcune tracce presenti nei relativi capitoli numerati, e ben si adattano al contesto in cui sono state inserite.
In definitiva, Persona Q è un titolo estremamente longevo (50-60 ore circa per route), pronto ad offrire tra le varie cose: un’elevata rigiocabilità, un’eccellente comparto sonoro, uno stile fantastico e una trama di una profondità disarmante.