Persona 5 Tactica rappresenta un nuovo esperimento per la serie Atlus. Così come Persona 5 Strikers è stato il primo tuffo della serie nel mondo degli action rpg, Tactica è il primo gioco della serie a rappresentare il genere degli rpg strategici.
Non è solo il gameplay a differenziarsi da quanto siamo abituati, però. Anche la presentazione grafica e dei personaggi è tutta nuova, offrendo uno stile super deformed molto peculiare.
La domanda dunque è lecita: si tratta di un esperimento riuscito o no?
Un’altra avventura per i Ladri Fantasma
La storia del gioco inizia nei mesi invernali, durante lo stesso anno degli eventi di Persona 5 Royal. I Ladri Fantasma si ritrovano improvvisamente in un altro mondo, una città dall’aspetto europeo, in cui una tiranna soggioga tutti gli abitanti. La missione è chiara: capire come mai sono finiti lì e come fare per tornare a casa.
Ovviamente i Ladri Fantasma non sono soli. In questo viaggio verranno accompagnati da due nuovi personaggi: Erina, la capitana del Corpo Ribelle, determinata a liberare il popolo dall’oppressione, e Toshiro Kasukabe, un politico del mondo reale scomparso misteriosamente.
La tematica che il gioco vuole affrontare è evidente fin da subito. Restando fedele al messaggio di Persona 5, Tactica ci parla di ribellione, ma questa volta sotto un’ottica leggermente diversa, forse un pochino più letterale.
Nel corso del gioco si visitano diversi Regni, e affrontano i tiranni che li dominano. Man mano il mistero di quel mondo si infittisce, e i personaggi nuovi crescono e imparano.
La storia del gioco si basa proprio su di loro, con i nostri cari Ladri Fantasma a fargli da supporto, condividendo con loro il proprio passato e le difficoltà affrontate.
Sebbene i Ladri Fantasma non vengano approfonditi particolarmente sotto nuovi aspetti del loro personaggio, questo permette ad ognuno di loro di essere parte attiva della storia e di avere un ruolo importante, dando spazio ad ognuno di loro.
Tactics? In my RPGs?
Sebbene Persona 5 Tactica sia il primo gioco della serie a presentare un gameplay strategico a scacchiera, non è certo il primo gioco Atlus a far parte di questo genere. Già nel lontano 1994 Atlus aveva pubblicato Majin Tensei, così come in tempi ben più recenti è impossibile non pensare a Devil Survivor.
Tactica però si rifiuta di assomigliare a questi titoli, e decide di prendere la sua strada, finendo per avvicinarsi di più allo stile di Mario + Rabbids, ma mantenendo una sua identità unica.
Le battaglie si svolgono usando tre personaggi, che possono muoversi per le caselle della mappa a loro piacimento: è possibile cambiare il personaggio attivo in qualsiasi momento e, fintanto che non compiono un’azione, è possibile continuare a muoverle a piacimento, sempre restando nei limiti del suo range di movimento.
La posizione dei propri personaggi è l’elemento più importante del gioco. Trovare una copertura per difendersi permette di diminuire, se non annullare, i danni in attivo, ma soprattutto a non dare azioni bonus all’avversario. Allo stesso modo la posizione dei nemici è importante, e può essere manipolata con attacchi fisici o abilità speciali.
In questo gioco non sono presenti le affinità elementali a cui la serie ci ha tanto abituato, al suo posto colpire un nemico non in copertura garantisce infatti un Ancora 1, dando ulteriore libertà di movimento e un attacco aggiuntivo. Anche senza debolezze basate sugli elementi, questi ultimi rimangono unici per via dei loro effetti aggiuntivi: il ghiaccio congela i nemici, la psicocinesi li attira a sé e così via.
Non manca ovviamente l’Assalto, che in questo gioco si presenta come un assalto triplo: un potente attacco che colpisce chiunque si trovi nel triangolo formato dai personaggi attivi. Con la giusta strategia è addirittura possibile colpire tutti i nemici disposti sulla mappa.
Boss, mappe e missioni
Al di fuori delle battaglie non avremo libertà di movimento. Ci troveremo nel nostro rifugio, che ci permetterà di prepararci alle battaglie successive, ottenendo nuove armi, fondendo Personae o modificando le abilità dei personaggi ottenibili dall’albero delle abilità unico di ciascun personaggio.
Proprio come in Persona Q ogni personaggio dispone della sua Persona principale, ma può equipaggiare una Sub-Persona per ottenere un aumento alle statistiche e abilità. La gestione delle Personae avviene come di consueto nella Stanza di Velluto, che in questo gioco si presenta in una nuova forma.
È presente anche un menù Parla, che ci dà accesso a dialoghi tra i personaggi che possono approfondire elementi narrativi, o semplicemente dare un siparietto divertente tra i personaggi. Ascoltare queste conversazioni offrirà anche Punti Crescita necessari per ottenere nuove abilità.
Una volta preparati per la battaglia le opzioni sono due: continuare la ribellione al Regno, seguendo la trama principale, o dedicarsi alle missioni secondarie.
Purtroppo le missioni secondarie non sono poi così tante. Ogni missione secondaria offre una mini trama che contestualizza la battaglia, e una mappa unica con obiettivi particolari. Molte funzionano più come puzzle che come vere e proprie battaglie, richiedendo ad esempio di raggiungere un punto specifico della mappa in un solo turno. Farlo richiede consapevolezza delle dinamiche di gioco e una buona osservazione della struttura della mappa e della posizione dei nemici.
La trama principale, invece, presenta un ottimo numero di mappe il cui obiettivo per la vittoria è spesso sconfiggere tutti i nemici, ma non mancheranno mappe con condizioni di vittoria diversi. Proseguendo con il gioco vengono presentate nuove peculiarità della mappa, che siano barili esplosivi, ascensori o interruttori che aprono e chiudono determinate porte. Non solo, anche la varietà dei nemici aumenta proseguendo con il gioco. Ci sono nemici in grado di contrattaccare quando colpiti, altri che si difendono dagli attacchi frontali, e addirittura nemici in grado di teletrasportarsi. La varietà di nemici non è altissima, ma consente di conoscere bene il loro funzionamento senza essere sovraccaricati di informazioni e meccaniche da ricordare.
Anche i boss offrono battaglie uniche. Ognuno ha la sua caratteristica e richiede il suo approccio alla battaglia, senza risultare eccessivamente complicate o tediose.
Questa varietà, unita ad un gameplay semplice e diretto, rendono le battaglie dinamiche e fluide, senza dimenticare il lato strategico del gioco. Va da sé che la strategia diventa più determinante alle difficoltà più alte del gioco. A difficoltà difficile non cambiano solo i danni ricevuti e subiti, ma si riduce anche il numero di riserve che possono sostituire gli alleati sconfitti in battaglia. A difficoltà Spietata si aggiunge anche un altro fattore da tenere in considerazione: il fuoco amico. Il rischio di poter colpire e danneggiare un alleato rende ancora più incisivo il posizionamento delle unità, e scoraggia dal lanciare attacchi ad area senza alcun ritegno.
Per quanto riguarda la longevità, c’è da dire qualcosa di atipico per un gioco di Persona: la durata non è poi così tanta. Questo ha i suoi vantaggi, permettendo alla storia di non dilungarsi troppo e restando semplice e concisa, ma ricca di significato. Allo stesso tempo una maggior presenza di missioni secondarie avrebbe ben giovato.
Le missioni principali sono comunque rigiocabili in qualunque momento. Questa possibilità è molto utile se si vuole mirare a completare tutti gli obiettivi secondari delle missioni, o per guadagnare esperienza, soldi e Personae nuove.
Why are you so cute?
Oltre al gameplay, la grande peculiarità del gioco è il suo stile grafico. Tutti i personaggi sono ora in uno stile super deformed unico, diverso perfino da quello che ci ha abituati Persona Q.
Si vede facilmente una grande cura sia per i modelli 3D che per le illustrazioni. Gli sprite dei personaggi sono curati e variegati, dando una grande varietà di pose ed espressioni, e anche di abbigliamento. Sono inoltre presenti illustrazioni per momenti specifici della storia, tutte curatissime e ricche di dettagli.
I personaggi risultano molto espressivi e i loro movimenti fluidi e dinamici, rendendo il gioco piacevole da vedere in ogni momento.
Dal lato musicale ci troviamo davanti, come sempre, a un’ottima varietà musicale, con riarrangiamenti di musiche conosciute ma anche di musiche completamente nuove. Ancora una volta Lyn canta numerose canzoni che ci accompagneranno durante il gioco.
Stile e musiche di qualità sono la prassi per la serie, e Persona 5 Tactica non è da meno.
Conclusioni
Dopo aver detto tutto questo, riprendiamo la domanda iniziale. Persona 5 Tactica è un esperimento riuscito?
La risposta è sì. Ci troviamo davanti un gioco divertente, con una storia interessante ricca di colpi di scena e spunti di riflessione e la presentazione e la cura a cui la serie ci ha ormai abituati.
Non si tratterà di un gioco rivoluzionario (pun intended), ma rimane un’avventura piacevole insieme ai personaggi che ormai ci accompagnano da tempo e personaggi nuovi che si fanno amare con una facilità disarmante, con un gameplay nuovo e interessante, assolutamente divertente da giocare.
E poi ehi, se rimane il desiderio di qualcosa in più c’è sempre il DLC: Repaint your Heart.