Sviluppatore | Atlus |
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Publisher | Atlus |
Designer | Shigenori Soejima |
Direttore | Kazuhisa Wada |
Sceneggiatura | – non rilasciato – |
Compositore | Ryota Koduka |
Piattaforma | PSVita |
Data d’uscita | 25 giugno 2015 |
TRAMA
Vari mesi dopo la risoluzione degli strani omicidi avvenuti ad Inaba, Rise Kujikawa decide di tornare a fare parte in maniera definitiva del mondo dell’intrattenimento. Per ritrovare un po’ di fiducia nelle proprie capacità e per segnare in modo significativo quest’importante decisione, la ragazza chiede ai vari membri dell’Investigation Team di accompagnarla sulla scena durante il festival ”Love Meets Bonds”.
Nello stesso periodo, una nuova leggenda urbana si diffonde sia dentro che fuori il set: si dice che ”se si guarda un video su un certo sito a mezzanotte, allora si viene teletrasportati ‘dall’altra parte’ e non ci si potrà svegliare”. La veridicità della diceria viene provata quasi immediatamente dalla scomparsa della maggior parte dei membri di un famoso gruppo di idol chiamato ”Kanami Kitchen”.
Ancora una volta toccherà all’Investigation Team scoprire la verità dietro il mistero e far luce sugli strani eventi apparentemente legati al misterioso sito.
RECENSIONE
Persona 4 Dancing All Night è sia uno spin-off che il sequel di Persona 4.
Il titolo non esita a sfruttare entrambe le definizioni affibiatogli: la prima per abbandonare le meccaniche tipiche dei capitoli numerati della saga, con lo scopo di sperimentarne di nuove tramite l’approccio ad un genere alternativo come il rhythm game; la seconda definizione per dar vita ad una trama che possa al contempo rendere sensato questo cambiamento (evitando dunque di sacrificare la narrativa) ed approfondire ulteriormente i suoi personaggi.
Come intuibile dal nome, il genere a cui questo gioco punta è quello dei rhythm game, ciò viene evidenziato da veri e propri balli perfettamente coreografati, presenti non solo nelle modalità secondarie ma anche in quella principale.
Ogni personaggio utilizza uno stile di ballo personale che lo descrive pienamente e che ben si adatta alle caratteristiche che negli anni abbiamo imparato ad associargli. La scena viene accompagnata da movimenti fluidi e ritmati, da modelli ben curati e da background estremamente dettagliati… forse anche troppo, dato che capita spesso di venire addirittura distratti dai molteplici elementi decorativi su schermo durante le sequenze di ballo.
Come in Persona 4 Arena, la modalità principale del gioco viene presentata in forma di visual novel: il gioco infatti proietta il giocatore nella mente dei personaggi, spaziando così sui loro pensieri. A tutto ciò si uniranno delle rare cutscene animate e delle fasi di gioco vero e proprio – queste ultime, però, sono poco presenti nella modalità storia e vengono per lo più relegate ad una modalità secondaria chiamata ”Free Dance”. Ciò non va considerato come un aspetto negativo, dato che il gioco riesce a rimanere sempre coerente, dando delle motivazioni per ogni singolo ballo.
Come già accennato, la modalità ”Free Dance” punta sull’aspetto rhythm del gioco, permettendoci tra le varie cose di selezionare il brano che ci interessa (tra quelli sbloccati/disponibili), sceglierne la difficoltà, modificare a nostro piacimento il personaggio (predefinito per ogni canzone) e con esso il patner, tra quelli sbloccati.
Una volta impostato tutto ciò che ci interessa e dato il via al gioco, il nostro personaggio inizierà a danzare seguendo il ritmo della canzone selezionata, catapultandoci sul palcoscenico a cui essa è legata.
Durante il brano compariranno dal centro dello schermo delle note a forma di stelle bordate da un cerchio, che si dirigeranno verso il bordo destro o sinisto (la velocità con cui lo faranno sarà relativa sia alla difficoltà che alla canzone), fino a raggiungere la traiettoria dei tasti che bisognerà premere (o ”toccare” data l’integramento del touchscreen della PSVita) al momento giusto. I tasti sono onnipresenti su schermo e vengono inglobati da un semiserchio. Nello specifico: il bordo sinistro presenterà i tasti direzionali (con l’eccezione della freccia direzionale destra), mentre quello destro presenterà quelli frontali (con l’eccezione del quadrato).
La qualità del nostro ballo verrà indicata da delle icone di 5 mostri in miniatura messi in fila in alto al centro, il cui scopo è appunto quello di indicare tramite colori (come ad esempio il verde, se la suddetta sarà positiva) il livello di gradimento del pubblico. In particolare nelle difficoltà più alte bisognerà stare davvero attenti a questo fattore, dato che sarà facile rischiare il rosso (indice di un brutto spettacolo), che porterà facilmente ad una fine prematura della canzone e gameover.
Un altro aspetto importante del gameplay corrisponde all’apparizione, durante le canzoni, di alcuni cerchi blu o multicolore che si allargano verso i bordi dello schermo e che vanno fatti scomparire o tramite la pressione (verso qualunque lato) dello stick analogico, o toccando lo schermo.
Come intuibile, i cerchi in questione sono molto importanti dato che, nonostante non vadano ad intaccare la qualità dello spettacolo in sé (anche se bisogna portarle lo stesso a termine per ottenere il voto ”King Crazy”), sono fondamentali per accedere allo status ”Fever” (indicato tramite tre stelle in alto a destra dello schermo), ovvero uno status in cui, come accennato, al nostro personaggio se ne unirà un secondo per un breve lasso di tempo.
A tutto ciò si uniscono degli oggetti speciali dagli effetti unici, ad esempio: il rallentamento o una momentanea invisibilità delle note.
Tutto questo, assieme ai 4 diversi livelli di difficoltà, permette di rigiocare ed approcciare i vari brani in maniera sempre abbastanza differente e fresca. Le varie canzoni, remixate da diversi compositori, non risultano essere sempre troppo differenti dalle versioni originali e a volte si ripresentano più volte nella lista del gioco tramite remix differenti, ma comunque interessanti e di alta qualità.
Persona 4 Dancing All Night è un titolo estremamente interessante e divertente, che nonostante il cambio di genere non dimentica la propria natura e che proprio per questo presenta una trama dettagliata e canonica (che da sola supera le 10-15 ore).
Come ogni titolo Persona ed ogni rhythm game che si rispetti, inoltre, questo gioco presenta anche un reparto sonoro superbo ed uno stile ben definito e unico. Tutto ciò, unito a delle modalità secondarie non troppo ricche ma qualitativamente eccellenti, non può che far la gioia di ogni appassionato del genere e della saga.