Sviluppatore | Atlus |
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Publisher | Atlus |
Designer | Shigenori Soejima |
Direttore | Kazuhisa Wada, Takumi Iguchiya, Seiji Fukumoto |
Sceneggiatura | Teppei Kobayashi, Shoji Meguro |
Compositore | Atsushi Kitajoh |
Piattaforma | Arcade, PS3, Xbox 360 |
Data d’uscita | 28 novembre 2013 (Arcade), 28 agosto 2014 (PS3, Xbox 360) |
TRAMA
Gli eventi narrati in Persona 4 Ultimax sono direttamente successivi a quelli di Persona 4 Arena, facendo di questo gioco, dunque, un vero e proprio sequel (e attualmente ultimo capitolo pubblicato che manda avanti la trama di Persona 4 e Persona 3).
In un’incredibile amalgama di ambienti tratti da Persona 4 e Persona 3, i personaggi protagonisti si ritrovano intrappolati in una realtà che, pur essendo esterna al mondo della TV, assume tratti sovrannaturali e grotteschi. Nel momento in cui scocca la mezzanotte il tempo si congela per un’ora, la cittadina di Inaba viene avvolta da una fitta nebbia rossa, i cittadini scompaiono e in lontananza, dove dovrebbe trovarsi la scuola superiore Yasogami, compare una strana torre.
Separati gli uni dagli altri e consci che Mitsuru Kirijo e il suo team sono stati fatti prigionieri da un’entità misteriosa, ai nostri protagonisti non avranno altra scelta che partecipare a una sfida piena di colpi (sia di scena che vere e proprie mazzate).
RECENSIONE
Persona 4 Arena Ultimax (il cui titolo originale è Persona 4: The Ultimax Ultra Suplex Hold) è un titolo sviluppato da Atlus in collaborazione con Arc System Works (Guilty Gear, Blazblue), uscito a cavallo tra il 2013 e il 2014 per Arcade, PS3 e Xbox 360.
Si presenta come il sequel canonico di Persona 4 Arena (e dunque di Persona 4 e Persona 3), ambientato subito dopo gli eventi di Arena. Esattamente come il predecessore, Ultimax unisce in un’unica trama i due team più famosi della saga di Persona, arrivando a coprire l’intero cast di Persona 3 con l’introduzione di Junpei Iori, Yukari Takeba, Koromaru e Ken Amada tra i personaggi giocabili. Per quanto riguarda l’ampliamento del cast giocabile di Persona 4, è stata aggiunta una modalità offensiva per Rise Kujikawa, inoltre tramite DLC sarà possibile ottenere anche Marie, Margaret e Tohru Adachi. Se consideriamo che di ogni personaggio (con poche eccezioni) è possibile utilizzare anche la versione Shadow, il numero di personaggi giocabili diventa davvero alto. Così come vanta i due gruppi nella loro interezza, Ultimax riprende alcuni elementi di trama da Persona 3, tra i quali il più evidente (ed emozionante per i nostalgici) è il Tartarus, che si ergerà al centro di uno scenario estremamente simile alla Dark Hour.
Dal punto di vista della trama, un’interessante scelta è quella di proporre ben due route giocabili: un Episode Persona 4 e un Episode Persona 3. Quest’ultimo, a differenza dell’equivalente di Persona Q, sarà disponibile solo dopo aver completato almeno una volta l’episodio Persona 4. Per ottenere la true ending sarà necessario terminare il gioco ben quattro volte, abbiamo infatti il ritorno dei finali multipli, feature molto cara all’universo Persona. Parlando di feature tipiche dell’universo Persona, il gioco si alterna tra lo stile visual novel per le parti narrative e il 2D tipico dei picchiaduro per i combattimenti, i quali saranno relativamente pochi nella modalità Storia. Lo stile grafico non si allontana da quello dei capitoli numerati, con il design abbastanza deformed ma accattivante e coloratissimo dei personaggi e degli sfondi curatissimi e suggestivi. Fondamentale importanza è stata data in questo spinoff al gioco di colori e contrasti, che richiamano quasi sempre quelli di Persona 3 (gli ambienti esterni sono ingolfati in una sinistra atmosfera rossa e verde, mentre quelli interni tendono all’azzurro).
Al di là della modalità Storia, avremo accesso anche a supplementari modalità, dalle più classiche come l’Arcade, alle più originali come la Golden Arena, nella quale il giocatore potrà affrontare un percorso potenzialmente infinito all’interno di un dungeon, aumentando il proprio Social Link col navigatore e apprendendo nuove mosse. Nella modalità Network Online, invece, sarà possibile accedere a una lobby in cui incontrare altri giocatori, chattare o sfidarsi.
Il sistema di combattimento resta comunque il punto focale di questo capitolo, e il team di sviluppo non ha solamente migliorato le meccaniche di Persona 4 Arena, ma ne ha aggiunte anche di nuove. Un esempio potrebbe essere la barra Persona, resa più efficiente per quei personaggi che sfruttano maggiormente il Persona rispetto ad altri, l’introduzione delle Skill Boost, che permettono combo più potenti, o del Suplex Hold System, che tramite la pressione continuata di un preciso tasto caricherà una barra speciale, finalizzata agli Istant Kill.
In chiusura, non si può che raccomandare ai giocatori abituali di Persona di giocare questo spinoff, sia in quanto la sua canonicità lo rende il sequel (e attualmente capitolo conclusivo) della trama condivisa di Persona 4 e Persona 3, sia per la possibilità offerta per avvicinarsi a un genere che solitamente non è tenuto molto in considerazione per le trame. Si può affermare che Persona 4 Ultimax sia un esperimento riuscito.