Sviluppatore | Atlus |
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Publisher | Atlus |
Designer | Shigenori Soejima |
Direttore | Katsura Hashino |
Sceneggiatura | Yuichiro Tanaka |
Compositore | Shoji Meguro |
Piattaforma | PS2, PSP |
Data d’uscita | 13 luglio 2006 |
TRAMA
Minato Arisato (nell’adattamento cinematografico Makoto Yuuki) è un giovane studente del secondo anno delle superiori, in procinto di tornare a vivere sull’isola artificiale Port Island, suo luogo di nascita. Partito con il treno, si verifica un ritardo dovuto a qualche malfunzionamento e il ragazzo arriva a destinazione poco prima di mezzanotte. Mentre si dirige verso il dormitorio dove abiterà, uno strano fenomeno si verifica allo scoccare della mezzanotte: il cielo diventa verde scuro e le strade, imbrattate di sangue, sono disseminate di bare poste in verticale. Arrivato al dormitorio, Minato viene fermato da un misterioso bambino, che gli chiede di firmare un foglio dove “si rende responsabile del proprio destino”. Una volta che Minato firma, il bambino scompare nelle tenebre.
Pochi giorni dopo, quando tutto sembra tornato alla normalità, il dormitorio viene improvvisamente attaccato da delle creature chiamate Shadow. Minato scoprirà in quella notte di essere in possesso di un incredibile potere: quello di evocare i Persona.
Un anno imprevedibile, faticoso e fuori dal comune attende Minato, Yukari e gli altri compagni che si uniranno a loro in una lotta che metterà alla prova l’esistenza dell’umanità.
RECENSIONE
Sebbene sembri che a parte l’introduzione e le primissime parti di gioco, quest’ultimo sembri poi scorrere in maniera lineare, Persona 3 è pronto a sorprendervi man mano che proseguono le singole giornate nel calendario. Dalla metà in poi si comincerà a gustar sempre di più una trama ben definita, con diversi colpi di scena e domande a cui vorrete trovare risposta, il tutto intriso di mistero e profondo simbolismo. Come in tutti i Persona, si ha la possibilità di scegliere tra due finali, le cui modalità di realizzazione sono ben definite.
La storyline si basa su un anno di vita reale. Il gioco inizia nel mese di Aprile 2009, terminando a Marzo dell’anno successivo. Questo fa dedurre che il gioco sia molto longevo, ed infatti è così. Premesso che un giorno di gioco ovviamente non dura 24 ore, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra le attività a cui dedicarsi, ad esempio sviluppare social link, accettare le richieste di Elizabeth alla Velvet Room o cimentarsi nella vita di tutti i giorni. La capacità di alternare la vita di tutti i giorni alle notti trascorse in maniera diversa è un fattore chiave, che dà molti punti a questo capitolo della Atlus. È dunque possibile alternarsi, decidendo quando vivere come un semplice studente delle superiori o come un membro SEES avventurandosi nel Tartarus.
La caratterizzazione dei personaggi, ampliata dall’universo dei Social Link, rende Persona 3 un macrocosmo all’interno del quale si muovono tanti microcosmi, fatti di drammi personali, scelte difficili, maturazione e, molto più spesso rispetto agli altri capitoli della serie, morti strazianti. È appunto la morte il tema fondamentale della trama e del “Journey” di Minato, assieme alla ricerca delle risposte alle grandi domande della vita.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, Shoji Meguro fa un centro perfetto da 100 metri! Difficile non lasciarsi prendere dalle OST di questo capitolo, specialmente quelle in battaglia. Seppur c’è da notificare il fatto che la raccolta di OST presenta molte meno tracce del precedente capitolo, Persona 2, la qualità è sorprendente. Come nei titoli precedenti, le musiche sapranno intrattenerci, commuoverci, darci la carica, risultando sempre adatte e coinvolgenti.
Note di merito vanno a Persona 3 per le animazioni e le cut-scenes, che accompagneranno il viaggio di Minato e compagnia, a volte riassumendo in poche sequenze lunghi periodi di tempo e in altre occasioni rendendo ancor più partecipe il giocatore nei diversi eventi.
Questo terzo capitolo si presenta per alcuni versi meno complesso rispetto ai precedenti, ma per altri versi più strategico. Stravolto il sistema di negoziazioni con i demoni e rimpiazzato dai Social Link, il metodo di crescita (non riferito ai personaggi, ma ai Persona, che accrescono le statistiche dei personaggi stessi) è diverso, in quanto vi saranno diversi tipi di fusioni. I Social Link e gli Arcani determineranno i parametri dei Persona, rendendo il fattore Arcani molto più incisivo a livello di gameplay rispetto ai precedenti capitoli.
Una chiave vincente di questo gameplay è la facoltà di alternarsi, a seconda delle proprie esigenze, tra la vita da normale studente e quella da soldato del SEES durante la Dark Hour. La possibilità di scegliere come impiegare il tempo (tranne in quei momenti vincolati da qualche evento), dà totale spazio e libertà al giocatore, mettendolo addirittura nella posizione di porsi domande come “ma faccio bene a fare così? Non dovrei allenarmi? Ho fatto tutto quel che potevo fare?”.
Come dice Elizabeth, il tempo vola: sarà a discrezione del giocatore decidere cosa fare, anche perché i giorni sono contati, e non per modo di dire!