La serie di Shin Megami Tensei è ricca di demoni e creature dal design iconico, che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare negli anni tramite i vari titoli della serie.
I design di Kazuma Kaneko sono parte dell’identità della serie, sebbene ormai il ruolo di character e demon designer sia passato a Masayuki Doi. Già in Shin Megami Tensei IV: Apocalypse erano stati introdotti nuovi demoni destinati a restare parte della serie, ad esempio Sirena, e anche Strange Journey Redux ha introdotto diversi demoni nuovi, alcuni presenti anche nel quinto capitolo. Shin Megami Tensei V non fa eccezione, aggiungendo nuovi demoni al roster di gioco, alcuni completamente nuovi e altri reinterpretazioni di demoni già presenti nella serie.
Un elemento senza dubbio interessante della serie è proprio l’utilizzo di figure mitologiche e appartenenti al folklore di ogni parte del mondo per creare i demoni che andremo a combattere e reclutare, e il modo in cui i dettagli di essi si riflettono nel design e nelle abilità del demone.
Quali sono quindi i demoni nuovi di Shin Megami Tensei V? A quali mitologie attingono e come sono stati rappresentati?
In questo articolo andremo ad osservare e analizzare i demoni che sono stati presentati prima dell’uscita del gioco, non includendo quindi eventuali nuovi demoni non presentati nella campagna pubblicitaria.
Abdiel
Abdiel nasce dal Paradiso Perduto di John Milton, poema epico pubblicato nel 1667 e suddiviso in dieci libri. Il testo racconta della tentazione di Adamo ed Eva e della ribellione di Lucifero, per parlare così della caduta dell’uomo.
In questo racconto Abdiel è l’unico angelo a rimanere fedele a Dio quando Lucifero si ribella scatenando una vera e propria guerra, sebbene lui stesso sia stato inizialmente ingannato da Lucifero stesso. Abdiel, infatti, significa servo di Dio.
Nel design creato da Doi, questo si riflette tramite vari simboli: l’armatura triangolare si rifà alla Santissima Trinità e i tatuaggi presenti sulle braccia, sulle gambe e sul collo sono simili alle sbarre di una prigione, a simboleggiare la sua fedeltà a Dio. La spada inoltre ha la forma di una croce.
Le ali di Abdiel sono prevalentemente bianche, sebbene siano presenti delle contaminazioni nere: probabilmente un modo per rappresentare la tentazione dell’inganno di Lucifero, che per poco non lo fece diventare un Angelo Caduto.
Aitravas
Aitravas è una creatura della mitologia lituana. Il suo aspetto è incerto: si dice abbia le sembianze di un gatto nero oppure di un gallo (del medesimo colore o dorato), o addirittura un ibrido dalla testa di serpente. L’unico tratto costante è la presenza di una scia luminosa che si lascia dietro quando vola.
Gli Aitravas vivono nelle case degli umani, ma il loro comportamento, così come il loro aspetto, è discontinuo: a volte sono portatori di buona salute, altre volte tentatori maligni. Si dice rubino dalle case adiacenti e che il loro cibo preferito siano le omelette.
Similmente al Basilisco, si dice che Aitravas nasca dalle uova di gallina vecchie di sette anni.
Il design di Doi cerca di rispecchiare quanti più elementi possibili della mitologia, cosa non facile viste le diverse voci discordanti sulla creatura; possiamo notare infatti le impronte da gatto sotto le zampe e l’aspetto serpentiforme, così come le ali, la cresta rossa e il becco che ricordano un gallo. Il dettaglio della scia luminosa è stato mantenuto inserendo una fiamma all’estremità della coda.
L’aspetto del demone è infantile, per evidenziare la sua indole dispettosa.
Amanozako
Nata dallo spirito feroce di Susanoo, Amanozako è una dea demone dall’aspetto mostruoso. Il suo naso è lungo, simile a quello dei Tengu, le orecchie lunghe e pendenti e i denti aguzzi, capaci di spezzare le lame più affilate. Ha un’indole irascibile ed è molto esigente. Si dice sia l’antenata dei Tengu e di Amanojaku, ma viene anche considerata una dea della creazione nata durante il periodo Edo.
Manipola gli esseri umani, prendendo il possesso dei loro cuori per alterarne la personalità e le emozioni.
Questa descrizione si discosta molto da ciò che possiamo osservare dal design di Doi. L’Amanozako che ci accompagnerà durante la nostra avventura non rispecchia tutti i dettagli mostruosi descritti nella mitologia, risultando invece più in linea con demoni dall’aspetto carino e innocuo come Pixie. Nonostante questo possiamo osservare le orecchie lunghe e altri elementi tipici dei Tengu riproposti in lei: le ali e i geta (i sandali) che indossa. L’abbigliamento è tipico giapponese, sebbene non rispecchi nessun elemento specifico della leggenda.
I capelli blu non hanno un aspetto naturale e ricordano più un elmo. Secondo le note di Doi questo potrebbe essere una scelta atta ad evidenziare la nascita artificiale di Amanozako, dovuta dalla negatività di Susanoo.
Angelo
Un demone che non ha bisogno di presentazioni: Angelo è una creatura tipica della serie, presente anche in Persona. In Shin Megami Tensei V il suo aspetto cambia completamente, per restare più fedele al contesto del gioco.
Angelo rappresenta l’elemento più basso della gerarchia angelica: sono le entità più simili agli uomini e appartengono alla Terza Sfera, quella inferiore, insieme agli Arcangeli e i Principati. Il loro nome significa “messaggero” e infatti è spesso quello il loro ruolo.
Il design di Doi include gli elementi più classici degli angeli: le ali, l’aureola e le vesti bianche. La faccia, tuttavia, è più simile a una maschera che a un comune volto umano. Questo serve a manifestare Angelo come un pupazzo meccanico fedele a Dio, dettaglio che si riflette anche nelle sue animazioni. Quando sarà sul punto di essere sconfitto infatti Angelo inizierà a muoversi come un robot difettoso.
Il fisico di Angelo ricorda un corpo dagli elementi femminili, mentre la sua voce è più tipicamente maschile, creando un contrasto che riflette la mancanza di genere negli angeli, che sono entità né maschili né femminili.
Daemon
Se Angelo è la più debole delle creature divine e il membro di rango più basso dell’esercito di Dio, Daemon rispecchia lo stesso ruolo dal lato dell’esercito di Lucifero.
Sono infatti demoni generici di basso livello che non si rifanno a creature specifiche.
Nel suo design possiamo identificare elementi tipici dei demoni: le ali simili a quelle di un pipistrello, la coda a punta, le corna, gli artigli affilati e i denti appuntiti. I colori scelti, principalmente il nero e il rosso, sono tipici di diavoli e creature malvagie.
A prima vista Daemon può sembrare una creatura poco interessante e un’aggiunta trascurabile, ma nasconde un’importanza narrativa importante. Rappresenta infatti la base dell’esercito delle forze del caos e si pone in netta contrapposizione ad Angelo, divenendo così necessario per esprimere al massimo l’importanza del conflitto tra ordine e caos che sta alla base della nostra avventura.
Fionn mac Cumhaill
Cacciatore e guerriero della mitologia irlandese, la sua storia fa parte del ciclo feniano. Suo padre era un mercenario che fu ucciso da un altro capo mercenario, lasciando Fionn orfano. Questi crebbe così nascosto tra i boschi, sotto la protezione della zia druida e una guerriera, imparando a cacciare all’età di sei anni.
Una volta cresciuto vendicò suo padre e divenne capo dei Feniani.
Tanti sono i racconti su Fionn mac Cumhaill e ne coprono sia l’infanzia che la vita adulta, inclusa quella amorosa. Sua moglie era Sadbh, una donna tramutata per vendetta in cervo da un druido di cui aveva rifiutato l’amore.
Il design di Doi è semplice e diretto. Sono intatti i capelli biondi (Fionn significa appunto “biondo” o “luminoso”) e l’abbigliamento, che ricorda lo stile irlandese nelle forme e nei colori, non troppo diversi da alcune rappresentazioni di Cu Chulainn, con cui Fionn condivide le origini.
Nel corso del gioco potremo vedere Fionn appoggiarsi un dito alle labbra: questo è un riferimento alla storia del salmone della saggezza. Secondo le leggende, infatti, Fionn pescò un pesce e lo cucinò per il druido e poeta Finnegas. Mentre cucinava si scottò il pollice e se lo portò istintivamente alla bocca, ingoiando un pezzo di pelle del salmone, ciò gli permise di acquisire la saggezza del salmone e capire come vendicare suo padre. Da allora Fionn è in grado di accedere alla saggezza del salmone succhiandosi il pollice.
Hayataro
Secoli fa, nel tempio Kozen-ji un cane randagio diede vita a tre cuccioli. Il sacerdote del tempio si prese cura degli animali fino a quando la madre non decise di tornare insieme ai suoi cuccioli nella foresta. Come segno di ringraziamento, però, la madre lasciò uno dei cuccioli al tempio affinché ne diventasse il guardiano. Quando un bambino del villaggio venne attaccato da un animale selvaggio, fu il proprio il cane guardiano a salvarlo, e da allora venne nominato Hayataro, che significa “veloce e coraggioso”.
Hayataro rimase come guardiano del tempio, fino a quando un monaco vagabondo non chiese il suo aiuto per fermare tre enormi scimmie divenute mostri che minacciavano un villaggio lontano, obbligando gli abitanti a sacrificare ogni anno un bambino. Hayataro lottò contro le tre scimmie e le uccise, ma sparì. Diversi giorni dopo Hayataro tornò al tempio Kozen-ji, ferito dalla battaglia, e morì poco dopo. Il sacerdote costruì una tomba in onore del coraggioso cane, tuttora presente nel tempio.
Questa è la leggenda di Hayataro, una variante della fiaba giapponese di Shippeitaro.
Doi rappresenta Hayataro come un enorme cane bianco con tratti simili ad un lupo, rimanendo fedele alle sue origini. Le sue zampe ricordano gli shide, stelle di carta filanti di forma zigzagante appese nei santuari e usate nei riti shintoisti, rifacendosi al suo ruolo di protettore.
Idra
La famosa creatura della mitologia greca. Enorme serpente velenoso dotato di nove teste di cui una immortale, sebbene il numero cambi di leggenda in leggenda.
Nel suo design Doi rappresenta l’Idra in modo classico, come una creatura serpentiforme dotata di nove teste, ma aggiunge diversi dettagli che gli danno un tocco unico. La sua pelle ricorda i vasi greci. Gli occhi sono coperti da delle maschere e la testa principale risalta per le decorazioni. Questo rappresenta la furia selvaggia e distruttrice dell’Idra.
Idun
Dea della mitologia norrena, Idun è colei che possiede i miracolosi frutti che consentono agli dèi di mantenersi giovani e forti. Il suo nome infatti vuol dire “per sempre giovane”. Sebbene venga spesso rappresentata con delle mele, in realtà l’identità del frutto miracoloso è dubbia, questo perché le mele vennero introdotte in Scandinavia solo nel tardo Medioevo e nelle versioni più antiche non si fa alcun riferimento alla frutta ma a una generica medicina. Il termine usato per definire le mele, inoltre, non si riferisce unicamente alle mele ma a un generico frutto tondeggiante.
Ciononostante, Idun in Shin Megami Tensei V rimane fedele alle rappresentazioni più classiche, portando con sé delle mele dorate. I vestiti seguono lo stile norvegese, con lo stesso rosso utilizzato in certi dipinti. Lo stile generale dell’abbigliamento può ricordare anche Cappuccetto Rosso e, sebbene non ci sia nessun legame diretto con Idun, la favola contiene dei rimandi al poema norreno noto come Thrymskvida, in cui a travestirsi non era un lupo ma Loki.
Sia come stile che come movenze Idun rimanda alle idol giapponesi, una scelta nata, secondo Doi, dall’idea che il dono dell’eterna giovinezza avesse reso Idun molto popolare e apprezzata dalle altre divinità nordiche.
Kaya-no-Hime
Figlia di Izanami e Izanagi, Kaya-no-Hime è la divinità della vegetazione e della terra, nonché protettrice dei terreni. È sposata con Oyamatsumi, divinità del mare, delle montagne e della guerra. Secondo alcune leggende è anche la madre di Konohana Sakuya.
Il suo nome significa principessa della paglia, e rimanendo fedele a questo nome Doi l’ha disegnata con un corpo fatto di paglia secca e un aspetto simile ad una bambola. I capelli ricordano quelli di una principessa, così come gli accessori e il vestito.
Khonshu
Divinità egizia della luna, del tempo e della conoscenza. Il suo nome significa Viaggiatore, ma può anche essere interpretato come Placenta del re, diventando quindi un violento protettore che massacrava i nemici del faraone. Viene spesso rappresentato come una mummia con un ciuffo di capelli su un lato della testa, una collana menat, un flagello e il bastone ricurvo tipico dei faraoni. Sulla sua testa veniva rappresentata la luna.
Khoshu è un demone già presente nella serie, introdotto con Devil Summoner. Così come Angelo, però, in Shin Megami Tensei V il suo design viene rinnovato data la sua importanza nel gioco.
Nel design di Doi sono presenti molti dei dettagli delle rappresentazioni classiche: sulla testa è presente la luna e i capelli rappresentano l’infanzia, con una ciocca sul lato sinistro. Impugna una khepesh, una spada egiziana con la lama a forma di luna. Il corpo del demone non è mummificato, come invece accadeva nel design di Kaneko, ma sono presenti delle bende nere all’altezza dell’addome. La sua indole violenta è rappresentata dalle unghie rossastre, colore che rimanda al sangue.
Lahmu
Divinità della Mesopotamia erroneamente associata alle stelle e alle costellazioni. Lahmu fu creato insieme alla sua controparte femminile, Lahamu, dal caos, generato dall’unione di Apsu e Tiamat, rispettivamente la rappresentazione delle acque sotterranee e delle acque salate.
Viene rappresentato come un uomo barbuto con quattro o sei riccioli sulla testa, ma a volte anche come un serpente che, quando in movimento, ricorda l’increspatura dell’acqua. Lahmu e la sua controparte non giocano un ruolo particolarmente significativo nella mitologia, ma diedero vita a Ansar e Kisar, che rappresentano la terra e il cielo.
Come demone Lahmu assume una forma particolare, che combina in parte entrambe le rappresentazioni mitologiche: i riccioli si trasformano in tentacoli che, come serpenti, rappresentano i fiumi e la maschera sostituisce il volto umano, conferendogli un aspetto mostruoso che richiama lo stile dell’arte mesopotamica.
Loup-Garou
Chiamato anche Rugaru, si tratta di una creatura leggendaria diffusa nelle comunità francesi, simile al classico lupo manaro. I racconti di questa creatura venivano usati per incutere timore nei bambini e convincerli a essere obbedienti. Secondo una leggenda, la creatura bersaglia i cristiani che per sette anni consecutivi non rispettano le regole della Quaresima, trasformandoli in Loup-Garou.
Doi segue una leggenda secondo cui il Loup-Garou era un signore feudale, rendendo dunque i suoi vestiti rovinati simili a quelli degli aristocratici dell’Europa Medievale, con colori che ricordano la bandiera francese per esaltare le sue origini. Il volto e le proporzioni della creatura rispecchiano quelli di un lupo mannaro, palesando la sua aggressività e violenza.
Manananggal
Creatura del folklore filippino, si tratta di un vampiro spesso raffigurato come creatura femminile. Il nome deriva dal termine tanggal, “separare”, proprio in riferimento all’abilità di dividersi in due: infatti, la creatura assume sembianze umane di giorno, mentre di notte acquisisce enormi ali da pipistrello e si separa dalla parte inferiore del corpo. È una creatura carnivora che si nutre principalmente delle donne gravide e dei loro bambini non ancora nati, attaccando con la sua lingua appuntita.
In Shin Megami Tensei V l’aspetto di Manananggal rispecchia quello del folklore: il corpo diviso in due parti, le ali da pipistrello e la lunga e appuntita lingue. Assume un aspetto provocante e seducente ma senza abbandonare gli elementi grotteschi della leggenda, mostrando anche le budella che fuoriescono dal corpo.
Nuwa
Divinità femminile della creazione nella mitologia cinese. La parte superiore del suo corpo è umanoide, mentre quella inferiore assume le sembianze di serpente, pesce o drago. Inventrice della musica e creatrice degli uomini, plasmati dall’argilla, Nuwa è anche colei che ha creato il concetto di matrimonio.
Nel design di Doi, Nuwa assume un aspetto completamente umanoide, mantenendo gli elementi da serpente solo negli occhi e negli accessori che indossa. I suoi abiti sono tradizionali cinesi e presentano pattern tipici dello stile cinese. La sua mossa più potente prevede il posizionamento di un esercito di omini fatti d’argilla.
Questi sono i nuovi demoni presentati in Shin Megami Tensei V, creature e divinità dalle origini più disparate, il cui aspetto varia dal carino allo spaventoso, dal seducente al mostruoso.
La grande varietà di demoni di ogni tipo è stato sempre un punto di forza per la serie, e chissà, il vostro nuovo demone preferito potrebbe trovarsi proprio in Shin Megami Tensei V.